Ho deciso di leggere questo libro perché mi ha affascinato subito il titolo, ma anche perché la morte è un argomento che ammetto, faccio fatica a considerare e a valutarlo come parte fondamentale della nostra vita.
Da un paio d’anni ho perso mio padre , ed è stato il primo vero lutto che ho vissuto. Sono nata quando i miei nonni erano già morti. Ho conosciuto solo la madre di mia madre, ma ho vaghi ricordi perché è morta quando avevo tre anni.
La malattia di mio padre invece, mi ha messo in prima linea e ho dovuto affrontare il dolore e la perdita.
Ho voluto leggere questo libro proprio per provare a vedere le cose diversamente e non mettere più “la testa sotto la sabbia”, sognando e sperando che non succederà mai nulla.
É un libro scritto in maniera molto discorsiva e si legge senza problemi. Il modo in cui scrive l’autrice Ana Claudia Quintana Arantes è diretto e senza fronzoli.
Questo fa sì che i messaggi che vuole darci ci arrivino dritti al cuore.
- Parla della sofferenza delle persone malate terminali e di come siano importanti le cure palliative per una buona morte.
- Parla anche di come si vive, spesso nel rimorso di non aver fatto o detto delle cose.
- Parla del dolore e di come sia giusto viverlo fino in fondo per poterlo superare.
- Parla dell’amore che ci lascia una persona a noi cara che muore e che niente e nessuno può portarci via.
É un libro che vale la pena di leggere, perché ti aiuta a vedere la morte da punti di vista non scontati e inediti
La morte è un giorno che vale la pena di vivere, di Ana Claudia Quintana Arantes, edizioni Tea, anno 2022, pagine 272
Ana Claudia Quintana Arantes - La morte è un giorno che vale la pena di vivere — TEA Libri